Il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche permette di curare molte malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili: leucemie, linfomi, mielomi, talassemie, disordini congeniti dell’pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi.

Per il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO che ci sia una compatibilità tissutale (ovvero una eguaglianza a livello dei geni del sistema di istocompatibilità , o ‚”HLA”) tra paziente e donatore, ovvero la “somiglianza” genetica indispensabile per il buon esito del trapianto.
La compatibilità genetica è ESTREMAMENTE RARA: si verifica una volta su quattro (25%) tra fratelli e sorelle (mai tra genitori e figli o tra zii e cugini!) e addirittura 1 su 100.000 (0,001%) tra individui non consanguinei.

Per il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche È ASSOLUTAMENTE NECESSARIO che ci sia una compatibilità tissutale (ovvero una eguaglianza a livello dei geni del sistema di istocompatibilità , o ‚”HLA‚”) tra paziente e donatore, ovvero la “somiglianza” genetica indispensabile per il buon esito del trapianto.

La compatibilità genetica È ESTREMAMENTE RARA: si verifica una volta su quattro (25%) tra fratelli e sorelle (mai tra genitori e figli o tra zii e cugini!) e addirittura 1 su 100.000 (0,001%) tra individui non consanguinei.

È una legge dello stato italiano a tutela del donatore e del paziente.

Dopo i 55 anni infatti è possibile che un donatore abbia patologie (cardiologiche, per esempio) per le quali non è opportuno che si sottoponga alla procedure di donazione.

Inoltre andare a ritrovare un donatore iscritto magari 20-30 anni prima, informarlo nuovamente e studiare la sua situazione clinica nel dettaglio può richiedere diversi giorni. Se poi egli non risulta idoneo, il risultato finale è una perdita di tempo prezioso. Per un paziente bisognoso, infatti, anche una sola settimana di ritardo può in alcuni casi influenzare la prognosi finale.

La regola dei 55 anni ovviamente non vale per i donatori familiari (fratelli HLA-identici), che vengono studiati per la loro idoneità indipendentemente dall’età anagrafica.

No, La donazione non ha limiti geografici, è volontaria, gratuita ed anonima.

L’IBMDR è collegato con gli altri registri nazionali, a costituire un enorme database mondiale di donatori.

  • CON PRELIEVO DA MIDOLLO OSSEO
  • CON PRELIEVO DA SANGUE PERIFERICO

NOTA: Le donne che partoriscono possono scegliere di donare il SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE, che normalmente verrebbe scartato, ma che è estremamente ricco di CSE. Il cordone donato a scopo solidaristico viene congelato e tenuto in una banca cordonale a disposizione di eventuali pazienti bisognosi.

Al momento dell’iscrizione al Registro si richiede una iniziale ipotesi di scelta tra una delle due modalità, scelta che rimane però solo indicativa fino al momento della donazione effettiva.

La scelta definitiva dipende dalle indicazioni del trapiantologo in base alle necessità del paziente e dalla disponibilità e dalla idoneità del donatore, valutata dal medico del Centro Donatori.

La scelta iniziale non è quindi vincolante.

No. La legge italiana prevede la tutela della privacy del donatore e del ricevente.

Il Centro Donatori, però, può fornire alcune indicazioni di base sul paziente, affinché il donatore possa figurarselo (fascia di età, sesso, tipo di patologia di cui soffre, se italiano o straniero).

Inoltre è possibile, sempre tramite il Centro Donatori, scrivere/ricevere lettere e messaggi di augurio e/o di ringraziamento, pur senza essere identificabili reciprocamente.

Il midollo osseo è un tessuto semiliquido situato negli spazi interni delle ossa del corpo (soprattutto le ossa piatte. Esso contiene al suo interno le “Cellule Staminali Emopoietiche” (CSE).

Il midollo osseo non è il midollo spinale. Il midollo spinale infatti è parte del sistema nervoso ed è situato all’interno della colonna vertebrale. Non ha quindi nulla a che fare con le CSE.

La cellula staminale emopoietica è una cellula non ancora completamente differenziata, “pluripotente”, da cui hanno origine tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

I globuli rossi sono deputati al trasporto di ossigeno in tutto il corpo grazie ad una proteina in essi contenuta in grandi quantità, chiamata emoglobina; le piastrine collaborano al processo emostatico, ovvero prevengono le emorragie; i globuli bianchi (presenti sia nel sangue che in altri tessuti) sono gli elementi costitutivi del sistema immunitario e proteggono l’individuo dalle infezioni (batteri, virus ecc.) e, almeno in parte, dagli stessi tumori.

La produzione di cellule del sangue avviene in continuo, in quanto esse vivono nell’organismo per un determinato periodo di tempo e poi muoiono, mentre le CSE si rinnovano di continuo e non muoiono mai.

In un contesto terapeutico, il trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche da un donatore compatibile, garantisce la produzione di tutte le cellule del sangue e fornisce al ricevente un nuovo sistema immunitario:

  • sostituisce un midollo malato di una malattia oncologica (leucemia, linfoma ecc.), dopo un trattamento radio-chemioterapico che la eradica
  • permette una adeguata produzione di cellule del sangue in soggetti affetti da una insufficienza funzionale (aplasia) o da un danno congenito nella linea di produzione delle cellule (talassemia)
  • fornisce un sistema immunitario funzionante in soggetti che ne sono deficitari (immunodeficienze)

La procedura prevede dei rischi minimi legati all’anestesia e alla modalità di raccolta, che vengono discussi e chiariti con il donatore prima della donazione; soggetti che dovessero avere un concreto rischio anestesiologico non vengono candidati alla donazione, a loro stessa tutela.

Durante il prelievo NON SI AVVERTE DOLORE.

Dopo il prelievo, per qualche ora/giorno (in relazione anche all’attività fisica svolta) è possibile avvertire un dolore sordo, di modesta entità, reversibile con un normale antidolorifico.

La donazione prevede la somministrazione di un agente mobilizzante‚ (G-CSF) nei 3-4 giorni precedenti il prelievo. Questo farmaco è di fatto un “fattore di crescita”, analogo ad una molecola naturalmente prodotta dal nostro corpo durante tutta la vita, che ha la proprietà di aumentare il numero delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue.

La somministrazione avviene mediante iniezioni sottocutanee, che il donatore può eseguire da solo.

Il prelievo di Cellule Staminali Emopoietiche avviene mediante la procedura di aferesi (la stessa tecnologia che si usa per la donazione di plasma e/o piastrine). Lo strumento dell’aferesi è di fatto un un “separatore cellulare”: il sangue, prelevato da una vena del braccio, attraverso un circuito sterile (e monouso!) passa attraverso una centrifuga dove le CSE vengono isolate e raccolte in una sacca, mentre il resto del sangue viene reinfuso dal braccio opposto, senza che le altre cellule abbiamo subito alcun tipo di danneggiamento..

Non sono considerati idonei per questa modalità di donazione coloro che hanno difficoltà a reperire un accesso venoso adeguato.

Durante la fase di somministrazione di G-CSF i disturbi che più comunemente si possono avvertire sono: febbricola, cefalea, dolori ossei, senso di stanchezza (sindrome simil-influenzale). Tali sintomi sono trattabili con del semplice paracetamolo, e scompaiono rapidamente alla sospensione del farmaco, che avviene immediatamente dopo la donazione.

Durante l’aferesi i disturbi possono essere legati ad un momentaneo calo dei sali minerali del sangue, che si tratta con la loro diretta somministrazione.

I diritti del donatore sono oggi riconosciuti dalla legge n. 52 del 6 marzo 2001.
Il donatore di midollo osseo è equiparato agli altri donatori (assenza retribuita dal posto di lavoro per il tempo occorrente a effettuare gli esami necessari a verificare l’eventuale compatibilità con un paziente e la donazione effettiva a carico del servizio sanitario, così come l’assicurazione infortuni, ecc.).

L’utilizzo saltuario di droghe leggere (canabinoidi o affini) così come l’uso moderato di alcolici, non sono controindicazioni alla donazione di midollo osseo (e quindi, ovviamente, all’iscrizione al Registro Donatori) secondo la legge italiana.

L’uso di droghe pesanti, invece, è una controindicazione alla donazione, e l’iscrizione del donatore al Registro dovrà quindi essere valutata con attenzione, di caso in caso.

IBMDR ed ADMO, ovviamente, attenendosi alle leggi dello Stato, raccomandano a tutti i donatori uno stile di vita sano e privo di qualsiasi sostanza di abuso.

In ottemperanza alla legge, durante la gravidanza e fino a 6 mesi dopo il parto (o comunque per la durata dell’allattamento) la donatrice è sospesa dal Registro dei Donatori.

Per tutelare la salute del Donatore e del Ricevente, non possono diventare Donatori di midollo osseo le persone affette da una di queste patologie.

PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

Aritmie maligne, gravi alterazioni della pressione arteriosa.

PATOLOGIE RESPIRATORIE

Asma bronchiale, bronchite cronica in trattamento farmacologico.

PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE

Convulsioni, epilessia in trattamento farmacologico.
Non sono criterio di esclusione le convulsioni febbrili dei bambini

NEOPLASIE

Tutte le tipologie di neoplasie maligne, anche dopo la guarigione.
NB: Possono essere accettati donatori con storia di carcinoma basocellulare o carcinoma in situ della cervice uterina purché risolta chirurgicamente

DISTURBI DELLA COAGULAZIONE DEL SANGUE

Deficit dei fattori della coagulazione (es. emofilia, afibrinogenemia).
NB: in caso di pregressa trombosi o familiarità per trombosi l’idoneità deve essere valutata del medico del Centro Donatori.

PATOLOGIE GASTROINTESTINALI

Rettocolite ulcero emorragica, Morbo di Chron.
NB: la malattia celiaca non è criterio di esclusione se non comporta malnutrizione e se l’aspirate donatore segue regolarmente una dieta priva di glutine

PATOLOGIE AUTOIMMUNI

Escludono dalla donazione le malattie autoimmuni che coinvolgono più organi. Chi soffre di malattie autoimmuni mono-organo (ad esempio Tiroidite di Hashimoto) può donare CSE da midollo osseo, è invece escluso dalla donazione da sangue periferico in quanto prevede la somministrazione del fattore di crescita.

PATOLOGIE GENETICHE

Talassemia Major, Drepanocitosi.
NB: nel caso dei portatori sani di Beta Talassemia è necessario che la situazione clinica sia valutata del medico del Centro Donatori.

PATOLOGIE METABOLICHE

Diabete mellito in trattamento con insulina.

PATOLOGIE INFETTIVE

Positività per HCV, HBV, HIV, sifilide.

PATOLOGIE PSICHIATRICHE

Come, ad esempio, depressione maggiore o disturbi d’ansia in trattamento farmacologico.

ALTRI CASI

Non possono diventare Donatori o Donatrici di midollo osseo anche quanti si trovino in una di queste situazioni:

  • Gravidanza: Durante il periodo della gravidanza e per i 6 mesi successivi al parto (o comunque per la durante dell’allattamento), la donatrice iscritta al Registro Donatori Midollo Osseo è sospesa temporaneamente dal Registro dei Donatori.
    Un’ aspirante donatrice che voglia iscriversi al Registro Donatori può effettuare il prelievo salivare o di sangue ai fini della tipizzazione DOPO il parto.
  • steroidi o ormoni a scopo di culturismo
  • Sostanze stupefacenti e alcool: l’assunzione di quantità modiche di alcool o droghe “leggere” (cannabinoidi o affini) non preclude l’iscrizione al Registro dei Donatori di Midollo Osseo. L’uso di droghe “pesanti” e l’alcolismo cronico, invece, non permettono ne l’iscrizione del donatore al Registro, ne la Donazione stessa.
  • Comportamenti sessuali a rischio